Come è possibile che il numero di clic e il numero di visite non coincidano?
mercoledì 28 settembre 2011
Se utilizzate sia Google AdWords che Google Analytics, saprete che è possibile collegare tra loro questi due servizi per avere un quadro più dettagliato su come i visitatori che arrivano tramite AdWords si comportano sul vostro sito web. Una volta collegati i due account (con la codifica automatica attivata), le statistiche del vostro account AdWords saranno visibili direttamente in Analytics.
Talvolta ci chiedete perché il numero di clic nel rapporto AdWords all'interno di Analytics non coincide con il numero di visite provenienti dal vostro account AdWords.
Possono esistere diverse ragioni, che sono descritte più in dettaglio nel nostro articolo del Centro assistenza Analytics. Oggi ci concentreremo sul motivo che gli inserzionisti slovacchi ritengono più comune. Si tratta della codifica automatica dell'URL di destinazione e della configurazione del server che ospita il vostro sito web. Diamo dunque un'occhiata all'origine di questa differenza e vediamo in che modo potete identificare e risolvere il problema.
Come faccio a monitorare le visite in AdWords?
Per prima cosa, vedremo in che modo Analytics registra le visite provenienti da AdWords:
1. La prima opzione consiste nell'utilizzare la codifica manuale. In questi casi, utilizzate lo Strumento di creazione URL per codificare ciascun URL di destinazione. Potete selezionare anche la sorgente, il mezzo, la parola chiave, il contenuto e il nome della campagna. Se desiderate ottenere statistiche quanto più precise possibile con questo metodo, dovete generare un URL di destinazione codificato per ciascuna parola chiave di ogni campagna. Questo metodo richiede molto tempo e, oltre a ciò, vi permette di ottenere solo un limitato ambito di informazioni. Pertanto, questo metodo è consigliato principalmente quando si pubblicano altre campagne a pagamento non AdWords. L'URL di destinazione codificato manualmente avrà dunque un aspetto simile a questo:
http://www.googlestore.com/?utm_source=google&utm_medium=cpc&utm_term=tricko&utm_content=textlink&
utm_campaign=jarny_vypredaj
2. Nel caso di AdWords, il metodo più semplice è utilizzare la codifica automatica. In questo caso tutti i parametri che dovreste aggiungere manualmente con il metodo precedente vengono aggiunti all'URL automaticamente. Inoltre, questo metodo vi permette di ottenere molte più informazioni, ad esempio il gruppo di annunci interessato, il termine esatto che ha attivato l'annuncio, la posizione sulla Rete Display di Google, dove è stato pubblicato l'annuncio e così via. Quando collegate il vostro account AdWords ad Analytics la prima volta, la codifica automatica risulta attivata per impostazione predefinita.
La codifica automatica è utilizzata dalla maggior parte degli inserzionisti. Questo metodo è consigliato anche per monitorare le campagne AdWords, dal momento che è stato sviluppato appositamente a questo scopo. Tuttavia, se per qualche ragione avete bisogno di utilizzare la codifica manuale, vi consigliamo di disattivare la codifica automatica, poiché in alcuni rapporti potrebbe causare discrepanze nei dati.
Come funziona la codifica automatica?
All'inizio di questo articolo abbiamo anticipato che ci saremmo occupati della differenza tra visite e clic in relazione alla codifica automatica. Spieghiamo dunque in che modo funziona questa codifica.
Dopo aver fatto clic sul vostro annuncio, il parametro "gclid" viene aggiunto all'URL di destinazione. L'URL codificato automaticamente avrà, ad esempio, un aspetto simile a questo:
http://www.google-store.com/contact_us.php?gclid=ThisIsATest
Se l'URL di destinazione contiene già alcuni parametri, il parametro gclid conterrà "&" anziché "?":
http://www.google-store.com/index.php?cPath=25&gclid=ThisIsATest
E qui ci avviciniamo lentamente al motivo che è all'origine delle differenze tra numero di clic e numero di visite provenienti da AdWords. Una volta che il nostro sistema ha aggiunto il parametro "gclid" all'URL di destinazione (inviando l'utente, ad esempio, a http://www.google-store.com/contact_us.php?gclid=ThisIsATest), a seconda delle impostazioni del vostro server, potranno verificarsi quattro situazioni.
Dopo aver caricato il vostro sito web, il parametro "gclid" nell'URL:
1. verrà mantenuto e l'utente verrà reindirizzato a
http://www.google-store.com/contact_us.php?gclid=ThisIsATest.
2. verrà mantenuto, ma l'utente visualizzerà una pagina con un messaggio di errore.
3. non verrà mantenuto e l'utente verrà reinviato a una pagina senza questo parametro, ad esempio http://www.google-store.com/contact_us.php.
4. non verrà mantenuto e l'utente verrà reindirizzato a un'altra pagina, ad esempio la pagina principale http://www.google-store.com.
Il primo caso è il comportamento desiderato del server (le impostazioni del server sono corrette e l'eventuale discrepanza tra il numero di clic e il numero di visite da AdWords ha una causa diversa.
In altri casi, la ragione delle discrepanze sarà da ricercare nelle impostazioni del server che ospita il vostro sito web. Nei rapporti AdWords all'interno di Analytics ciò si rifletterà in un numero di visite molto basso o addirittura pari a zero, nonostante l'elevato numero di clic.
Fine della prima parte.
Talvolta ci chiedete perché il numero di clic nel rapporto AdWords all'interno di Analytics non coincide con il numero di visite provenienti dal vostro account AdWords.
Possono esistere diverse ragioni, che sono descritte più in dettaglio nel nostro articolo del Centro assistenza Analytics. Oggi ci concentreremo sul motivo che gli inserzionisti slovacchi ritengono più comune. Si tratta della codifica automatica dell'URL di destinazione e della configurazione del server che ospita il vostro sito web. Diamo dunque un'occhiata all'origine di questa differenza e vediamo in che modo potete identificare e risolvere il problema.
Come faccio a monitorare le visite in AdWords?
Per prima cosa, vedremo in che modo Analytics registra le visite provenienti da AdWords:
1. La prima opzione consiste nell'utilizzare la codifica manuale. In questi casi, utilizzate lo Strumento di creazione URL per codificare ciascun URL di destinazione. Potete selezionare anche la sorgente, il mezzo, la parola chiave, il contenuto e il nome della campagna. Se desiderate ottenere statistiche quanto più precise possibile con questo metodo, dovete generare un URL di destinazione codificato per ciascuna parola chiave di ogni campagna. Questo metodo richiede molto tempo e, oltre a ciò, vi permette di ottenere solo un limitato ambito di informazioni. Pertanto, questo metodo è consigliato principalmente quando si pubblicano altre campagne a pagamento non AdWords. L'URL di destinazione codificato manualmente avrà dunque un aspetto simile a questo:
http://www.googlestore.com/?utm_source=google&utm_medium=cpc&utm_term=tricko&utm_content=textlink&
utm_campaign=jarny_vypredaj
2. Nel caso di AdWords, il metodo più semplice è utilizzare la codifica automatica. In questo caso tutti i parametri che dovreste aggiungere manualmente con il metodo precedente vengono aggiunti all'URL automaticamente. Inoltre, questo metodo vi permette di ottenere molte più informazioni, ad esempio il gruppo di annunci interessato, il termine esatto che ha attivato l'annuncio, la posizione sulla Rete Display di Google, dove è stato pubblicato l'annuncio e così via. Quando collegate il vostro account AdWords ad Analytics la prima volta, la codifica automatica risulta attivata per impostazione predefinita.
La codifica automatica è utilizzata dalla maggior parte degli inserzionisti. Questo metodo è consigliato anche per monitorare le campagne AdWords, dal momento che è stato sviluppato appositamente a questo scopo. Tuttavia, se per qualche ragione avete bisogno di utilizzare la codifica manuale, vi consigliamo di disattivare la codifica automatica, poiché in alcuni rapporti potrebbe causare discrepanze nei dati.
Come funziona la codifica automatica?
All'inizio di questo articolo abbiamo anticipato che ci saremmo occupati della differenza tra visite e clic in relazione alla codifica automatica. Spieghiamo dunque in che modo funziona questa codifica.
Dopo aver fatto clic sul vostro annuncio, il parametro "gclid" viene aggiunto all'URL di destinazione. L'URL codificato automaticamente avrà, ad esempio, un aspetto simile a questo:
http://www.google-store.com/contact_us.php?gclid=ThisIsATest
Se l'URL di destinazione contiene già alcuni parametri, il parametro gclid conterrà "&" anziché "?":
http://www.google-store.com/index.php?cPath=25&gclid=ThisIsATest
E qui ci avviciniamo lentamente al motivo che è all'origine delle differenze tra numero di clic e numero di visite provenienti da AdWords. Una volta che il nostro sistema ha aggiunto il parametro "gclid" all'URL di destinazione (inviando l'utente, ad esempio, a http://www.google-store.com/contact_us.php?gclid=ThisIsATest), a seconda delle impostazioni del vostro server, potranno verificarsi quattro situazioni.
Dopo aver caricato il vostro sito web, il parametro "gclid" nell'URL:
1. verrà mantenuto e l'utente verrà reindirizzato a
http://www.google-store.com/contact_us.php?gclid=ThisIsATest.
2. verrà mantenuto, ma l'utente visualizzerà una pagina con un messaggio di errore.
3. non verrà mantenuto e l'utente verrà reinviato a una pagina senza questo parametro, ad esempio http://www.google-store.com/contact_us.php.
4. non verrà mantenuto e l'utente verrà reindirizzato a un'altra pagina, ad esempio la pagina principale http://www.google-store.com.
Il primo caso è il comportamento desiderato del server (le impostazioni del server sono corrette e l'eventuale discrepanza tra il numero di clic e il numero di visite da AdWords ha una causa diversa.
In altri casi, la ragione delle discrepanze sarà da ricercare nelle impostazioni del server che ospita il vostro sito web. Nei rapporti AdWords all'interno di Analytics ciò si rifletterà in un numero di visite molto basso o addirittura pari a zero, nonostante l'elevato numero di clic.
Fine della prima parte.